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  • Immagine del redattoreAndrea Pistocchi

Certe anime faticano a starci dentro...

Il mondo è un posto pericoloso e per certi aspetti osceno. Certe anime faticano a starci dentro e allora si inventano una bolla dove possono respirare un’alternativa.

Dentro ci metti solo cose belle, cose senza crepe perché tanto le crepe ce le hai addosso e i cedimenti li senti sotto le mani quando cerchi di tenerti unito. Ti accorgi che è facile parlare della morte, è davvero troppo facile, più difficile è parlare della vita, la vita ha molti più particolari. Il tempio che ti costruisci non ti protegge più e allora cerchi la sopravvivenza altrove e sei impegnato in una costante transumanza dell’anima. Sperimenti, cerchi, provi. Poi ad un certo punto lo trovi un bivacco e sai subito che è diverso perché riesci a respirare senza le branchie, sfili la pellicola e l’aria è pulita. Ti senti come nuovo, l’euforia si prende il tuo corpo e lo tiene in ostaggio. Ti chiedi perché a volte la felicità abbia tardato tanto ad arrivare, perché non sia venuta prima, ma se ci spunta davanti all’improvviso, come in questo caso, quando ormai non l’aspettavamo, allora è molto probabile che non sappiamo cosa farcene, e non è tanto questione di scelta fra il ridere e il piangere, è la segreta angoscia di pensare che forse non riusciamo a esserne all’altezza. Il pensiero comincia a logorare la pelle, nuda, e corrode lo strato.

Pensi: “tu non devi essere felice”!

“Questo non è il tuo ruolo!”

E allora afferri le radici e strappi via tutto, riprendi il sentiero e cacci lontano la felicità perché sai che il tuo destino è questo, viverti senza vivere.

Non devi fare nulla, solo lasciarti accadere. Non c’è risposta, eccetto quella generica risposta che la vita dà problemi complicati e insolubili e forse risposta è questa: bisogna vivere delle esigenze della giornata, ossia dimenticare. Con ogni addio impari.

Impari che l’amore non è appoggiarsi a qualcuno e la compagnia non è sicurezza.

Inizi a imparare che i baci non sono contratti, e i doni non sono promesse.

Dunque dici: "addio per sempre"!

Ma ti rimane un’impronta sull’anima, che si riempie come una buca nella strada ad ogni temporale e se questa volta le hai detto addio per sempre è perché volevi assolutamente che tornasse entro una settimana.


Ti accorgi che l'unica cosa che puoi fare per quelli che amiamo è amarli...


"Forse le cose stanno esattamente così: quelli che vale la pena di amare veramente sono quelli che ti rendono estraneo a te stesso. Quelli che riescono a estirparti dal tuo habitat e dal tuo viaggio e ti trapiantano in un altro ecosistema, riuscendo a tenerti in vita in quella giungla che non conosci e dove certamente moriresti se non fosse che loro sono lì e ti insegnano i passi, i gesti e le parole: e tu, contro ogni previsione, sei in grado di ripeterli".



Ero uno spazio

disabitato.


Disadorno e senza civiltà.


Non permettevo a niente di popolarmi.


Né sedia, né speranza di resurrezione,

né tovaglia apparecchiata.


Né intenzione

né sguardo,

né nome, né età, né sesso.


Ma certe catastrofi non le puoi prevedere e...


“Innamorarmi” è stata

l'imprevista caduta delle barriere che esistevano

fino al momento in cui tu non sei stata più estranea.




Penso di averti amata davvero e non parlo al passato perché non sento più niente, parlo al passato perché devo seppellire anche te come ho sepolto tutte le cose belle che mi sono accadute. Mi hai cambiato la vita e lo hai fatto in meglio.

Ti porto dentro di me come un lutto che non uscirà mai dal cuore.


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